Uno degli argomenti più delicati a proposito di sicurezza nelle sale operatorie è il rischio chimico dovuto alla presenza di gas anestetici in aria. Leggi e normative trattano la questione
da anni in diverse occasioni (prima fra tutte la circolare n.5 del
Ministero della Salute del 14/3/1989). Lo ha fatto l'ISPESL in maniera
approfondita nelle Linee guida per la definizione degli standard di sicurezza ed igiene ambientale dei reparti operatori.
E lo fanno tutte le strutture sanitarie che hanno scritto una procedura
interna di controllo e di qualità. Punto comune è che il controllo ambientale delle condizioni di inquinamento (air pollution) deve avvenire con cadenza semestrale,
aumentando eventualmente la periodicità nei casi in cui l'inquinamento
è preoccupante e utilizzando apparecchiature automatiche a lettura
diretta.
Gli anestetici per inalazione possono essere gassosi (protossido di
azoto) o volatili (alogenati tra i quali citiamo il sevorane e il
desfluorano). La loro tossicità è legata alle caratteristiche chimiche
degli elementi che li costituiscono. Il danno provocato dipende dai processi di assorbimento, trasformazione e successiva eliminazione.
Dipende anche da una serie di fattori tra cui la durata dell'esposizione e la concentrazione a cui si è esposti.
Si può affermare dunque che non è il paziente a doversi preoccupare, quanto gli operatori sanitari che lo assistono.
I danni provocati dal protossido di azoto, tutt'ora oggetto di studio,
sono l'effetto della formazione di radicali liberi e dell'inattivazione
della vitamina B12, con conseguenze sulle sinapsi SNC-SNP,
sull'apparato riproduttivo e sul sistema emolinfopoietico.
Gli alogenati si comportano come solventi organici di struttura affine:
si diffondono facilmente nei tessuti, con lenta eliminazione polmonare
ed urinaria e metabolizzazione a livello epatico. Gli organi-bersaglio, in questo caso, sono il fegato, il rene, il cuore e il sistema linfatico.
Riteniamo che sia indispensabile affidare il monitoraggio dell'inquinamento da gas anestetici a realtà professionalmente preparate e di grande esperienza,
che garantiscano il massimo impegno nell'attività di controllo ma anche
nella scelta e nel mantenimento della strumentazione utilizzata.
Lo Studio garantisce un'assistenza che va ben oltre alla semplice
verifica periodica: il monitoraggio viene seguito da competenze tali da
poter suggerire e seguire eventuali azioni correttive, con la volontà di raggiungere nel tempo una situazione di equilibrio caratterizzata da sicurezza e consapevolezza. Questo avviene organizzando sessioni di monitoraggio che sono occasione di confronto e di formazione.
I metodi proposti sono diversi e adattati alla particolare situazione: campionamento attivo
a breve o lungo periodo, ricerca perdite e controllo del gruppo
anestesiologico (leak test), controllo dell'impianto dei gas medicali,
valutazione dell'esposizione personale con campionamento diretto o
monitoraggio biologico.
Monitoraggi speciali con gas traccianti.
Tante possibilità con l'obiettivo di realizzare, nel tempo, il minor
numero di verifiche possibile. Ecco perchè partire con controlli
saltuari ed occasionali, anzichè arrivarci, non soddisfa gli obiettivi
di tutela della salute degli operatori.
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