ING. PAOLO BOSCOLO SCIENTIFICA




FOCUS










INTERVISTA AL TIROCINANTE

Il racconto del tirocinio direttamente da uno dei protagonisti



ABSTRACT
Internship can be a mirror in which to reflect, different from everything else, because it is about the job. The Tutor, in this experience that the student lives, should have the function of accompanying him on the difficult path of discovering himself, but also, and above all, in enhancing his character and practical qualities. In this way the trainee can look beyond his path and make his choices with a broader and more aware vision. In the meantime he will learn the basics of job, so as to immediately reduce the great leap passing from university to totally working life. Dedicated to all those who are approaching the internship and the employment. Students, recent graduates, people interested in.


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Ho sempre sentito parlare dei tirocini come l’iniziazione pratica a un mestiere, un’arte, una professione. Mi viene in mente l’artigiano che molla uno scappellotto al garzone apprendista, o l’artista che scuote la testa davanti alla distrazione del ragazzotto che crede di poter imparare l’arte in poche mosse, oppure al praticante dello studio professionale, che ripete mille volte la stessa operazione e porta tonnellate di pratiche e la borsa – se gli va bene – del professionista, pensando a quando ce l’avrà fatta e sarà “professionista” anche lui.

Orientamento e formazione sono altri due termini legati al tirocinio, e qui mi riconosco di più in quello che ho sempre pensato (e sperato) che un tirocinio potesse offrire. Oltre alla pratica pura, una scuola di vita. La possibilità per lo studente (in questo caso mi riferisco ai tirocini professionalizzanti) di “guardare oltre”. Di cercare di capire cosa succede “dopo”. Perché, visto dal “dopo”, appunto, il problema non è tanto trovare lavoro, ma tenerselo, farselo piacere il tanto che basta per vivere serenamente, capire se si sta facendo quello che si desidera o se si è finiti a far contenti i genitori, la fidanzata o qualcun altro.

Quello che, da Tutor, cerco di offrire al tirocinante, è uno specchio nel quale guardare sé stesso, per capire dove migliorarsi e, molto importante, per scoprire i suoi punti di forza. Perché la Società tende a non farteli vedere, vuoi perché ci vuole un paragone adatto, vuoi perché un po’ di invidia non manca mai.
Ecco, quello che vorrei far uscire fuori da un tirocinio è la risposta a diverse domande. Per esempio, “ma tu come gestisci lo stress?”, oppure, “ma non hai paura delle responsabilità?”, oppure “come posso fare per migliorarmi quando proprio sento di non riuscirci? Tu come hai fatto nelle situazioni difficili?”

Il rischio è che “lo specchio” restituisca anche i punti deboli del tirocinante anzi, è sicuro che andrà così, e allora il tirocinio deve avere la funzione di far apprendere quella mentalità “inglese” che il difetto, l’insuccesso, non sono un fallimento, bensì la strada per migliorarsi, per mettersi in discussione e non arrestare il processo di maturazione, di crescita personale. Il tirocinio deve accompagnare il giovane sostenendolo, senza però portare i suoi pesi.

Lasciamo la parola a Giulio, uno tra i nostri tirocinanti, che ringrazio per aver dedicato tempo ad essere intervistato qualche tempo dopo aver concluso il tirocinio presso Boscolo Scientifica. Giulio è stato tra quelli che forse, più di altri, ha saputo ascoltare quanto gli veniva detto per metterlo in pratica. Tra quelli che hanno da subito deciso di credere che un bicchiere mezzo vuoto non esiste. Se nel bicchiere c’è qualcosa, allora è un buon inizio, probabilmente potremo averne di più. Dipende anche e soprattutto da noi.

Presentiamoci, chi sei e cosa stai studiando?
Mi chiamo Giulio, ho 21 anni e sono uno studente di “Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro”, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Perché hai scelto questo corso di laurea
Ho scelto questo corso di laurea perché sono sempre stato attento a osservare tutto il mondo che immaginavo ci fosse dietro al funzionamento di ogni struttura pubblica o privata, affascinato dai tanti e svariati aspetti. Per fare qualche esempio, mi sono sempre chiesto cosa ci fosse a monte di ogni estintore che si vede negli ospedali, nelle scuole. Intendo dire manutenzione, preparazione tecnica, documentazione. Mi sono anche chiesto come si possa redigere un piano di evacuazione che funzioni davvero bene, sicuro. Potrei fare mille altri esempi. Poi, a un certo punto, partecipando agli open day organizzati presso le università romane sono venuto a sapere di questo corso di laurea. La figura del tecnico della prevenzione è recente. Fornisce competenze in ambito sanitario, alimentare, ambientale e legislativo, risulta essere quindi particolarmente ampia e adattabile a molti contesti.
(L’open day è un evento che le realtà formative come le scuole e le università organizzano per un pubblico specifico affinché quest'ultimo possa valutare di iscriversi al corso o al programma formativo in questione)

Sei stato chiaro, è molto interessante. Parliamo ora dell’esperienza presente, cosa è un “tirocinio professionalizzante”?
Un tirocinio professionalizzante è quell’ anello di congiunzione tra il mondo “scuola” e il mondo “lavoro”, la vera essenza dell’università. Perché ti permette di mettere insieme e di comprendere tutte quelle esperienze che non riescono ad essere percepite a fondo se solamente dette a voce da un professore, per quanto competente e appassionato possa essere a contatto con gli studenti. La pratica, e un differente punto di vista, quello “sul campo” appunto, fanno il resto, completano il percorso.

Immagino che parecchi vorrebbero avere questa possibilità durante il corso di studi. Chi può iscriversi a un tirocinio come il tuo?
A questo tirocinio possono accedere tutti gli studenti universitari che hanno una buona attitudine con le materie tecnico-scientifiche, poiché gli argomenti trattati sono molto legati ad argomenti di carattere fisico e matematico.

Che valore aggiunto ti aspetti di ricevere dal tuo tirocinio?
Mi aspetto di entrare in contatto con persone che hanno esperienza, che lavorano tutti i giorni in questi settori e che tutti i giorni aiutano i propri clienti a risolvere i loro problemi.

Raccontaci una giornata tipo del tuo tirocinio
Il tirocinio, per la mia esperienza, si suddivide in due parti: una burocratica e una operativa. Di solito la parte burocratica si sviluppa o all’inizio o alla fine della giornata e comprende le riunioni, gli appuntamenti con i clienti e l’organizzazione del lavoro futuro. La parte operativa consiste provvedere proprio fisicamente a raccogliere i dati che provengono dai monitoraggi svolti, durante la giornata è necessario conciliare le proprie esigenze con quelle della struttura in cui si effettuano i monitoraggi o i campionamenti, e quindi essere flessibili e pronti a cambiare i propri programmi in corso d’opera. Successivamente, di solito, se è possibile in base alle tempistiche, è prevista una ulteriore fase in ufficio, dove si ordinano e si catalogano tutti i dati ottenuti.

Vuoi raccontare un episodio particolare che ti ha regalato qualcosa che ti servirà in futuro?
Penso ad esempio al fatto che mi sono ritrovato con il mio tutor a fare verifiche di apparecchiature elettromedicali in un ospedale con alcuni reparti completamente a nostra disposizione, potendoci muovere liberamente tra i vari reparti poiché l’ospedale in quel momento era chiuso per la pausa estiva. Oppure quando, durante una formazione antincendio erogata dal mio tutor, abbiamo fatto una dimostrazione pratica ad un gruppo di lavoratori su come spegnere un incendio (prima di quel giorno non avevo mai azionato un estintore!). Credo che più che sul piano nozionistico, durante i tirocini, si impari come comportarsi e confrontarsi con altre persone.

Hai qualche suggerimento da dare per migliorare i tirocini in generale?
Mi piacerebbe un ambiente di tirocinio più eterogeneo, sia dal punto di vista delle età delle persone, sia dal punto di vista degli indirizzi professionali. Ritengo queste diversità un valore aggiunto, e che possa essere fonte di risposte.
Vedere da vicino quanta più strumentazione possibile potrebbe essere molto interessante, uno stimolo sicuro per la curiosità.

Perché lo consiglieresti ai tuoi colleghi più giovani?
Il tirocinio è quello che una persona vorrà provare a fare “da grande”, quindi sceglierlo e farlo secondo un proprio interesse è fondamentale. Nel mio caso, sin da subito mi sono riproposto di fare una cosa che mi piacesse, e fortunatamente le ore che ho svolto sono sempre state di spunto per nuove riflessioni e apprendimento.
Ad un ragazzo in uscita dalle scuole superiori direi di fare esperienza, guardare al suo futuro con ambizione, e se gli dovessero piacere gli aspetti legati ad una formazione in ambito tecnico, questo tirocinio sarebbe decisamente indicato. Il primo anno viene data la possibilità di conoscere l’ambiente interno dell’università, in particolare i laboratori del Dipartimento di Sanità e Salute Pubblica. Il secondo anno, in base alle propensioni del singolo, vengono indicati luoghi - anche esterni - con temi trattati di particolare interesse. Il terzo anno, infine, vengono proposte sedi di tirocinio attinenti ad argomenti che potrebbero essere individuati dal tirocinante come oggetto della tesi di laurea triennale.

Torniamo alla tua esperienza. Con quali figure professionali hai avuto modo di confrontarti durante i tirocini?
Durante le attività ho incontrato tecnici della prevenzione, medici e ingegneri. Ognuna di queste figure professionali mi ha dato la possibilità di osservare cosa facciamo da un punto di vista diverso.
Ho trascorso molto tempo con un ingegnere biomedico, per esempio. Con lui ci siamo occupati di verificare le attrezzature biomediche nelle strutture sanitarie. Poi con un tecnico della prevenzione, che mi ha permesso di partecipare a sopralluoghi in differenti realtà. Ci andava in qualità di consulente, per gestire le criticità presenti.

Raccontaci della tua esperienza presso Boscolo Scientifica. C’è qualche aspetto che ti ha colpito particolarmente, e che magari rimarrà a lungo nel tuo bagaglio di esperienza?
Le racconto una cosa. Il primo giorno che sono entrato nel loro ufficio era ora di pranzo. Entro, e trovo tutti i collaboratori dello Studio seduti a pranzo intorno a un grande tavolo, come se fossero una famiglia. Di loro mi ha colpito il clima di serenità che si respirava. La possibilità di contare sull’aiuto dei colleghi, al lavoro, per me è fondamentale. Ancor più per attività che riguardano il rischio e che comportano responsabilità.
Tornando ai collaboratori di Boscolo Scientifica, ho trovato un clima giovanile, fresco, mai pesante. Tutti sanno benissimo cosa devono fare e, in caso di difficoltà, l’aiuto arriva immediatamente. Per fare un esempio, all’inizio del tirocinio non riuscivo a scrivere un curriculum vitae che fosse davvero efficace. È stato uno dei primi compiti a me assegnati. In quell’occasione tutti i collaboratori hanno subito cercato di risolvere quelli che erano i miei dubbi e le mie indecisioni.

Nel tirocinio da Boscolo Scientifica c’è stato qualcosa che vorresti trovare in un tuo futuro posto di lavoro?
Sicuramente mi piacerebbe ritrovare il giudizio critico, quello che ti permette di analizzare a fondo le cose. Questo meccanismo diventa automatico dopo un po’ di pratica e poi, una volta assimilato, ti consente di fare scelte misurate e ponderate, immagino le migliori.
Un altro aspetto che ho trovato e vorrei ritrovare in futuro è quel clima giovanile di cui dicevo prima, che non significa che debba essere necessariamente proporzionale all’età anagrafica del personale dell’azienda. Si tratta più del modo di pensare e di agire, in cui tutti sono tesi al raggiungimento di un obiettivo comune.

Grazie, Giulio, ci ha fatto piacere sentire la tua testimonianza. Ti facciamo i nostri migliori auguri.
Grazie a Voi, ricambio senz’altro. Ma tanto Voi rimarrete in contatto con i tirocinanti anche dopo la laurea, lo avete promesso…
secondo me ci incontreremo ancora!
(ride)

Scitto da Paolo Boscolo
Pubblicato il 27 settembre 2021

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